Nel 1997 il vigneto che circondava l'antica casa in cima alla collina mostrava evidenti I segni del tempo. La produzione, il cui inizio si perde nella memoria dei padri e dei nonni, era ridotta al minimo. Fu quasi per gioco che si decise di reimpiantare il vigneto per dargli nuova vita. Gradualmente, anno dopo anno , filare dopo filare, i terrazzamenti furono ripristinati, le viti ormai vecchie sostituite con le nuove, fu addirittura comprato un piccolo trattore. Fu cosi’ che con il nuovo millennio il vigneto fu pronto. Poco piu’ di un ettaro e mezzo di terrazzamenti intagliati nella croda in percorsi tortuosi modellati dal tempo, circondati dai boschi. Le prime vendemmie e la meraviglia, dopo tanta fatica, dei primi raccolti. Una progressione che ci ha portato a pensare di produrre un vino nostro. Fu anche grazie a Dino Nardi, che ci diede fiducia, che iniziammo. E quindi il salto: l’uva diventa vino, la nostra uva diventa il nostro vino. E da subito ci convince. Le prime etichette, fatte praticamente a mano. Gli amici che ci spronano, i tentativi per far corrispondere le bottiglie alla nostra visione del mondo. E il risultato non ci dispiace, ne siamo orgogliosi.
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