CHI SIAMO
Una storica cantina immersa nei vigneti altoatesini, testimone e messaggera dei saperi del tempo. Un’azienda all’avanguardia in cerca di nuovi scenari da esplorare.
La tradizione come valore da tramandare, il progresso come visione da perpetrare.
E un unico obiettivo da perseguire: il vino. Profumato, elegante, territoriale.
In ogni chicco d’uva, la storia di questa terra. In ogni goccia il saper fare della sua gente. In ogni bollicina, un modo di essere.
Kettmeir, progressio in traditione.
LA STORIA
1919 – Le origini
L’enologo altoatesino Giuseppe Kettmeir, esperto conoscitore della viticoltura e ingegnere agronomo, fonda la cantina che porta il suo nome. Caldaro, immersa nei vigneti altoatesini, diviene presto il cuore pulsante della sua produzione di vini di qualità.
1964 – La spumantizzazione
Kettmeir riconosce il potenziale delle bollicine e inizia a produrre spumanti di gran pregio con il Metodo Charmat lungo per una Cuvée da uve Pinot Bianco. Pioniere in Alto Adige, Kettmeir contribuisce così al rilancio della tradizione spumantistica locale.
1986 – L’incontro con Santa Margherita
Franco Kettmeir, nipote di Giuseppe, trova in Santa Margherita Gruppo Vinicolo l’erede ideale per l’impresa di famiglia. Il Gruppo, da ora alla guida della cantina, introduce una nuova filosofia aziendale più moderna, orientata alla tecnologia e all’innovazione.
1992 – Il Metodo Classico
La cantina affronta una nuova sfida e dà inizio alla spumantizzazione con il Metodo Classico: la più complessa, la più elegante, la più distintiva – allora come oggi – della produzione di Kettmeir.
2000 – Il Rosè Metodo Classico
Una nuova sperimentazione è nell’aria: ispirata dalle ottime uve Pinot Nero e Chardonnay, l’azienda decide di introdurre nella propria gamma anche il raffinato, fresco e delicato Brut Rosé Metodo Classico.
2011 – La Riserva “1919”
Una vendemmia speciale e generosa, getta le basi per il primo Metodo Classico Riserva di Kettmeir. Almeno sessanta mesi di maturazione sui lieviti, altri tre di riposo: un processo lento e paziente, per creare l’Extra Brut, la punta di diamante della produzione dell’azienda.
2019 – I primi 100 anni
L’azienda, completamente rinnovata, sempre impegnata nella valorizzazione del territorio in cui è immersa e nella cura dei vigneti che danno vita ai suoi vini pregiati, è pronta a celebrare i suoi primi 100 anni.
IL TERRITORIO
L’Alto Adige è una terra di contrasti, custode della tradizione e audace sperimentatrice della contemporaneità. È qui, con la medesima vocazione, che nascono i vini Kettmeir.
La forza delle Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO, l’attitudine lenta e cordiale che risale dal Mediterraneo, il rigore alpino della gente di montagna. La regione vinicola più a nord d’Italia, votata all’agricoltura ma dal respiro mitteleuropeo. La natura, varia e sfaccettata, ad accompagnare lo scorrere della vita quotidiana. I saperi artigianali antichi che incontrano l’avanguardia architettonica, imprenditoriale e culturale.
Il vigneto Alto Adige
Dall’alto della collina, lo sguardo si allunga nella vallata sottostante. Lo specchio d’acqua del lago di Caldaro, interrompe con grazia la precisa geometria dei filari che si estendono all’orizzonte. Le colline circondano, le vette più alte proteggono da lontano. Oltre la metà del vigneto Alto Adige si dispiega a partire da questo scenario unico. Qui, precisa come solo la natura sa essere, “l’ora del Garda” – un gentile vento estivo pomeridiano – l’escursione termica tipica di questi luoghi, le altitudini variabili (dai 200 ai 1000 m) così preziose per delineare la vita dell’uva e le diverse tipologie di terreno – calcareo, porfido e morenico – creano le condizioni ideali per vitigni fortunati, abili artefici dei vini altoatesini, noti e apprezzati in tutto il mondo.
I vigneti di Kettmeir
Da sempre Kettmeir cerca nei suoi terreni l’ispirazione per creare i propri vini. Perché a chiamare è la terra Stessa.
Pochi di Salorno e Maso Reiner
Coi suoi terreni calcarei, il buon tenore di scheletro, argilla e sostanza organica, la collina di Pochi di Salorno osserva dall’alto la vallata sottostante e il Trentino, da qui poco lontano. È su questo pendio, lambito dalle correnti della Val d’Adige e dei rilievi montuosi alle sue spalle, che possono nascere le uve Pinot Nero e Chardonnay.
Caldaro
Il lago e il suo microclima, la vallata morbida e pianeggiante, la protezione discreta delle colline, i suoli di origine glaciale che costringono le viti a spingere in profondità le radici. Il territorio di Caldaro è l’ambiente ideale per i vini a bacca rossa. Mentre sulla collina alle spalle della cantina, fra i 500 e i 700 metri d’altitudine, il terreno di roccia calcarea originale invita alla coltivazione di Chardonnay, Sauvignon e Moscato Rosa. E poi, ancora Pinot Bianco e Pinot Nero, la base indispensabile per gli spumanti Kettmeir.
Soprabolzano - Altopiano del Renon (Maso Ebnicher)
Le forti escursioni termiche, le brezze che scendono dalle cime dolomitiche del Catinaccio, il suolo sabbioso e ben drenato originato dallo sfaldamento nel tempo della roccia di porfido: la collina – di nome e di fatto osservatrice privilegiata della città sottostante – con i suoi vigneti che salgono fino a 800 metri, è il terreno ideale per dare vita alle eccezionali note minerali e tropicali del Müller Thurgau.